Archivi del mese: maggio 2021

ITALY – KAZAKHSTAN ONLINE BUSINESS FORUM, 9 GIUGNO 2021

Business Forum online (e alla relativa sessione B2B) ITALY-KAZAKHSTAN previsto per il prossimo 9 giugno 2021.

SCHEDA DI PRESENTAZIONE PER I PARTECIPANTI ITALIANI

SCHEDA DI PRESENTAZIONE PER I PARTECIPANTI RUSSOFONI

BREVE GUIDA RELATIVA ALLA REGISTRAZIONE E AL FUNZIONAMENTO DELLA PIATTAFORMA IN ITALIANO ED IN INGLESE

RICORDIAMO CHE LA REGISTRAZIONE PUO’ ESSERE EFFETTUATA ATTRAVERSO LA PIATTAFORMA WEB  GO! DI CONFINDUSTRIA

https://go.confindustria.it/italy-kazakhstan-business-forum

https://go.confindustria.it

Sul sito dell’Ambasciata trova anche un annuncio dell’evento in lingua italiana e russa

https://ambastana.esteri.it/ambasciata_astana/it/ambasciata/news/news-dall-ambasciata/2021/05/business-forum-italia-kazakistan.html

Kazakistan presentazione paese

  • IL KAZAKISTAN: ATTORE DINAMICO A CAVALLO TRA EUROPA E ASIA
    Tra gli attori emergenti nella macro-regione asiatica degli ultimi tre decenni, il Kazakistan, con i suoi 2,7 milioni di kmq di estensione, occupa una posizione particolare quale economia-guida dello spazio entroasiatico, grazie anche alla sua posizione strategica a cavallo tra la Russia europea e la Cina. Acquisita l’indipendenza nel 1991, il Kazakistan ha saputo infatti emergere negli anni successivi come prima economia centrasiatica, esprimendo il 60% del PIL dell’intera area e assicurando il più alto reddito pro capite e indice di sviluppo umano nella regione. A trainare lo sviluppo del Kazakistan indipendente è stato e continua ad essere principalmente il settore degli idrocarburi e i beni e servizi collegati al settore estrattivo-minerario, in particolare quelli legati allo sfruttamento delle ingenti riserve di petrolio e gas di cui dispone il Paese e che hanno attirato alcune delle principali multinazionali del settore (ENI, British Petroleum, Shell, Chevron, Total,
    Lukoil). Il Kazakistan è altresì tra i maggiori produttori mondiali di numerose materie prime tra cui il carbone e metalli quali uranio, cromo, piombo, rame e zinco. Il primo partner commerciale del Kazakistan è l’Unione europea, che copre quasi il 40% del commercio estero totale del Paese. Le relazioni commerciali tra l’UE e il Kazakistan sono regolate dall’EPCA (Accordo Rafforzato di Partenariato e Cooperazione), il primo accordo del genere concluso tra l’Unione e un Paese centroasiatico, entrato in vigore nel marzo 2020.
    RELAZIONI ECONOMICO-COMMERCIALI ITALIA-KAZAKISTAN
    Secondo i dati divulgati dall’Istituto Nazionale di Statistica kazaco, nel 2019 l’Italia si è confermata terzo partner commerciale a livello globale e primo tra i Paesi della UE, con esportazioni che hanno sfiorato il livello record di oltre 1,1 miliardi di euro, prima dell’inevitabile contrazione registrata lo scorso anno. Sono circa 250 le aziende e le joint venture a capitale italiano che operano nel Paese, a testimonianza dell’interesse verso un mercato in piena espansione e dell’elevato livello di sinergia e complementarietà raggiunto tra le due economie. Il Kazakistan, in virtù della propria posizione di principale economia dell’Asia Centrale, si è imposto naturalmente come polo di attrazione dell’interesse delle imprese italiane, anche quale “trampolino di lancio”
    per espandere le operazioni in altri mercati della regione: nei Paesi appartenenti al Mercato Comune Eurasiatico, di cui il Kazakistan è uno dei fondatori, e nella confinante Cina, con cui il Kazakistan ha stretto numerosi accordi commerciali.
    Allo stesso tempo, sin dall’indipendenza del Paese, le aziende italiane hanno contribuito, attraverso massicci investimenti e centinaia di accordi di partenariato e di joint ventures, al progressivo sviluppo economico del Paese, acquisendo un’eccellente reputazione in termini di know-how e professionalità. Attualmente, la presenza imprenditoriale italiana è molto variegata per settori e dimensioni e nel corso degli anni ha imparato a conoscere le caratteristiche del mercato kazaco e identificare e cogliere le opportunità di collaborazione. Alla tradizionale e consolidata presenza di gruppi di grandi e medie dimensioni del comparto e dell’indotto energetico, trainati dagli importanti investimenti dell’ENI realizzati nel Paese sin dall’indipendenza, nel corso degli ultimi anni si sono associate forme sempre più intense di collaborazione fra piccole-medie imprese, favorite dalla costante crescita degli investimenti pubblici e privati e dall’accresciuto livello di reddito della
    popolazione residente, che apprezza particolarmente i prodotti e i servizi “made in Italy”.
    Anche nell’anno della pandemia e del crollo dei prezzi delle materie prime a livello globale, si è registrata la l’assegnazione di commesse e l’avvio di progetti di collaborazione industriale a beneficio delle aziende italiane per valori complessivi prossimi al miliardo di dollari, in settori che spaziano da quello “tradizionale” dell’Oil &Gas, alla logistica, dalla produzione di energia da fonti rinnovabili e all’agribusiness.
    I SETTORI PIÙ PROMETTENTI IN UNA PROSPETTIVA DI RIPRESA E SVILUPPO
    I dati circa le previsioni della ripresa post-pandemia sono incoraggianti e, secondo gli ultimi dati disponibili, il Kazakistan, dopo il calo del PIL del 2,6% segnato lo scorso anno, dovrebbe registrare una crescita del PIL pari al 3% entro la fine di quest’anno e del 3,5% entro il 2022. con prevedibili ricadute positive per l’export italiano. In questa prospettiva, alcuni settori si profilano come particolarmente interessanti: l’agribusiness, l’economia verde e le energie rinnovabili e la meccanica e industrializzazione, considerati strategici dalla leadership del Paese per riformare la struttura produttiva nazionale in una direzione di maggiore diversificazione per di-
    minuire la dipendenza del Paese dall’esportazione degli idrocarburi e delle altre commodities e
    garantire ritmi di crescita sostenibili.
    Sotto il profilo agricolo e agroindustriale, il Kazakistan presenta un enorme potenziale di espansione, sia in termini di estensione delle terre coltivate, sia in termini di modernizzazione e di efficientamento dei metodi produttivi, entrambe aree in cui il know-how e la tecnologia italiane possono trovare rilevanti sbocchi. Quanto alle fonti di produzione di energia rinnovabile e all’efficienza energetica, l’eccessiva volatilità’ del prezzo degli idrocarburi registrato negli ultimi anni ha indotto le autorità kazache a prendere coscienza dell’opportunità di guidare gradualmente il Paese verso un futuro di transizione ad un’economia a “zero carbonio”. Le imprese
    italiane sono già in prima linea in questo settore, con alcuni progetti all’avanguardia nell’eolico e nel solare. Ciò detto, anche settori più “tradizionali”, come quello della meccanica e dell’industria manifatturiera, risulteranno sempre più attrattivi per le imprese che intendono sviluppare il proprio business nel Paese, anche in considerazione del forte impulso all’industrializzazione e all’innovazione tecnologica tracciato dal Governo kazaco.