IL KAZAKISTAN: ATTORE DINAMICO A CAVALLO TRA EUROPA E ASIA
Tra gli attori emergenti nella macro-regione asiatica degli ultimi tre decenni, il Kazakistan, con i suoi 2,7 milioni di kmq di estensione, occupa una posizione particolare quale economia-guida dello spazio entroasiatico, grazie anche alla sua posizione strategica a cavallo tra la Russia europea e la Cina. Acquisita l’indipendenza nel 1991, il Kazakistan ha saputo infatti emergere negli anni successivi come prima economia centrasiatica, esprimendo il 60% del PIL dell’intera area e assicurando il più alto reddito pro capite e indice di sviluppo umano nella regione. A trainare lo sviluppo del Kazakistan indipendente è stato e continua ad essere principalmente il settore degli idrocarburi e i beni e servizi collegati al settore estrattivo-minerario, in particolare quelli legati allo sfruttamento delle ingenti riserve di petrolio e gas di cui dispone il Paese e che hanno attirato alcune delle principali multinazionali del settore (ENI, British Petroleum, Shell, Chevron, Total,
Lukoil). Il Kazakistan è altresì tra i maggiori produttori mondiali di numerose materie prime tra cui il carbone e metalli quali uranio, cromo, piombo, rame e zinco. Il primo partner commerciale del Kazakistan è l’Unione europea, che copre quasi il 40% del commercio estero totale del Paese. Le relazioni commerciali tra l’UE e il Kazakistan sono regolate dall’EPCA (Accordo Rafforzato di Partenariato e Cooperazione), il primo accordo del genere concluso tra l’Unione e un Paese centroasiatico, entrato in vigore nel marzo 2020.
RELAZIONI ECONOMICO-COMMERCIALI ITALIA-KAZAKISTAN
Secondo i dati divulgati dall’Istituto Nazionale di Statistica kazaco, nel 2019 l’Italia si è confermata terzo partner commerciale a livello globale e primo tra i Paesi della UE, con esportazioni che hanno sfiorato il livello record di oltre 1,1 miliardi di euro, prima dell’inevitabile contrazione registrata lo scorso anno. Sono circa 250 le aziende e le joint venture a capitale italiano che operano nel Paese, a testimonianza dell’interesse verso un mercato in piena espansione e dell’elevato livello di sinergia e complementarietà raggiunto tra le due economie. Il Kazakistan, in virtù della propria posizione di principale economia dell’Asia Centrale, si è imposto naturalmente come polo di attrazione dell’interesse delle imprese italiane, anche quale “trampolino di lancio”
per espandere le operazioni in altri mercati della regione: nei Paesi appartenenti al Mercato Comune Eurasiatico, di cui il Kazakistan è uno dei fondatori, e nella confinante Cina, con cui il Kazakistan ha stretto numerosi accordi commerciali.
Allo stesso tempo, sin dall’indipendenza del Paese, le aziende italiane hanno contribuito, attraverso massicci investimenti e centinaia di accordi di partenariato e di joint ventures, al progressivo sviluppo economico del Paese, acquisendo un’eccellente reputazione in termini di know-how e professionalità. Attualmente, la presenza imprenditoriale italiana è molto variegata per settori e dimensioni e nel corso degli anni ha imparato a conoscere le caratteristiche del mercato kazaco e identificare e cogliere le opportunità di collaborazione. Alla tradizionale e consolidata presenza di gruppi di grandi e medie dimensioni del comparto e dell’indotto energetico, trainati dagli importanti investimenti dell’ENI realizzati nel Paese sin dall’indipendenza, nel corso degli ultimi anni si sono associate forme sempre più intense di collaborazione fra piccole-medie imprese, favorite dalla costante crescita degli investimenti pubblici e privati e dall’accresciuto livello di reddito della